When the jovial train conductor heard my accent, she called me “principessa,” and asked if I was from New York. When I told her no—Portland Oregon, near California—she introduced me to the rest of the train as “California.” We’ll see if the nickname sticks next time I board the train.
Giacomo, a born-and-raised Palermitan, met me at the train station in late afternoon, shepherding me to his car for an authentic driving tour: speeding through ancient stone alleyways barely wider than the car and weaving between cars and motorbikes on the wider avenues. His driving was an art. When I asked him if the traffic was because it was post-work rush hour, he laughed: no, this was just Palermo. It did not take me long to see the beauty in this chaos. Layers of history from its inhabitants and rulers--Phoenician, Roman, Byzantine, Greek, Arab, Norman--have combined to create a landscape where the traditions and cuisine are as unique as the architecture. Even though we arrived a few days before the July 15 feast and parade, the spirit of the festival pervaded the city. The main streets were strung with ornamental lights, the waterfront sidewalks already filling with ornately decorated stands selling a rainbow of candy, nuts, and snacks (more on this later!).
Dieci giorni dopo il mio arrivo in Sicilia dall'America, ho preso il cigolante trenino a due carrozze a Vallelunga e ho lasciato la scuola di cucina Anna Tasca Lanza per dirigermi verso Palermo, la città capoluogo, per filmare la Festa di Santa Rosalia, dedicata al santo patrono della città.
Quando la gioviale conduttrice del treno ha sentito il mio accento, mi ha chiamato "principessa", e mi ha chiesto se ero di New York.. Quando le risposi di no-Portland Oregon, vicino California-, mi ha presentato al resto del treno come "California". Vedremo se avrò ancora questo soprannome la prossima volta che salirò su quel trenino.
Giacomo, nato e cresciuto a Palermo, mi è venuto incontro alla stazione ferroviaria nel tardo pomeriggio, e accompagnato un autentico tour in auto: in velocità attraverso antiche viuzze in pietra appena più larghe della vettura e saluti tra auto e motorini sulle strade più trafficate. La sua guida era un'arte. Quando gli ho chiesto se era trafficato era perché era l’ ora di punta di uscita dal lavoro, si è messo a ridere: no, questa è solo Palermo. Non mi ci è voluto molto per vedere la bellezza in questo caos. Strati di storia dei suoi abitanti e conquistatori- fenici, romani, bizantini, greci, arabi, normanni - si sono combinati per creare un paesaggio dove le tradizioni e la cucina sono unici come l'architettura. Anche se siamo arrivati un paio di giorni prima del 15 luglio giorno della festa e sfilata, lo spirito del festival già pervade la città. Le strade principali sono ornate da filari di luci, i marciapiedi sul lungomare sono già pieni di bancarelle riccamente decorate da un arcobaleno di caramelle, frutta secca e snack (più su questo dopo!).
Palermo è bordato da un lato dall’ azzurro saturo del Mar Tirreno, e, sugli altri lati, da ripide scogliere e dall’ impressionante ombra che proietta Monte Pellegrino. Appena lasciato il groviglio di strade della città vecchia, abbiamo ritrovato la nostra strada , su per la montagna, superando ciclisti rivestiti in tute spandex e colline punteggiate di piante di fico d'India mentre ci avvicinavamo sempre di più al Santuario di Santa Rosalia
La leggenda di Santa Rosalia: Nata intorno al 1130 nobilte normanna, Rosalia crebbe a Palermo nell’ impressionante, tentacolare Palazzo dei Normani. Religiosa devota, cercando di fuggire al matrimonio, scappò dalla città che era una giovane adolescente, infine trovò rifugio in una grotta sul (avete indovinato ...) Monte Pellegrino, dove ha trascorso gli ultimi decenni, fino alla sua morte, dedicandosi a Dio. Cinque secoli dopo, nel maggio del 1624, la peste bubbonica arrivò con un mercantile in città. I cittadini hanno pregarono inutilmente i loro quattro Santi protettori (Santa Cristina, Santa Ninfa, Santa Olivia e Santa Agata), e, con la città in quarantena, il numero dei morti sali alle migliaia. Quando un errante produttore di saponi si perse sul monte gli apparve in visione la Santa Rosalia – lo guidò su per la collina fino a un mucchio di ossa, chiedendogli di restituirle alla città e dargli una degna sepoltura cristiana in modo in questo modo la piaga della peste sarebbe cessata- lui organizzò una processione che attraversò tutta la città, che si concluse nei riti funebri tradizionali. La peste cessò, e Rosalia sostituitì rapidamente i santi patroni precedenti. Il santuario sula collina è stato costruito subito dopo, un sito ricoperto di offerte votive.
On September 9, many Palermitans make a barefoot pilgrimmage up the mountain to honor Santa Rosalia's memory, and we glimpsed a couple doing exactly this in the hot sun of mid-July. I would like to make this trek, would like to follow the cobblestone path worn soft with the feet of thousands, dodging the smooth green of darting lizards, watching the buildings shrink and the sounds of the city turn into a blur below. Our weekend was busy, and we didn't have time...but maybe soon.
On September 9, many Palermitans make a barefoot pilgrimmage up the mountain to honor Santa Rosalia's memory, and we glimpsed a couple doing exactly this in the hot sun of mid-July. I would like to make this trek, would like to follow the cobblestone path worn soft with the feet of thousands, dodging the smooth green of darting lizards, watching the buildings shrink and the sounds of the city turn into a blur below. Our weekend was busy, and we didn't have time...but maybe soon.
Babbaluci | The next day, Giacomo and I got up close and personal filming street vendors selling babbalucci--tiny snails (or seasoned "worms with houses," as our Italian-English translation landed at), mixed with steaming olive oil, garlic, and parsley. |
Uno spuntino tradizionale di Santa Rosalia, babbalucci sono meglio se mangiati con le dita appena ve li danno, fumanti su un piatto di carta. Gli uomini preparano che le preparavano, mi hanno dato un piatto per assaggiare mentre Giacomo manovrava con la macchina fotografica. Sono calde e salate, piccanti con prezzemolo, e - ho pensato - un po 'scomode da succhiare via dal loro piccolo guscio. Un uomo anziano in piedi, vicino a me ha visto che ero in difficoltà e zoppicando, raggiunse il mio piatto e raccolse una delle lumache della dimensione di un cecio. Diede un morso al la parte posteriore del guscio, creando un piccolo buco e - sembra - facilitare l'inghiottimento che ne seguì. L'ho ringraziato profusamente e cominciai ad addentare la mia, ma non ho potuto fare a meno di notare l’ ampia fila di denti scheggiati mentre mi rivolgeva un sorriso. Inutile dire che ho finito i babbalucci con tutti i miei denti intatti.
Torrone | Torrone, a candy-nut nougat popular at Santa Rosalia, is prepared right where it is sold at sidewalk stands along Palermo's waterfront. |
Quando ci siamo incontrati con Fabrizia a Palermo, siamo partiti nel crepuscolo caldo verso i chioschi sul lungomare, Foro Italico. Gli stand vendono di tutto - animali di plastica in miniatura, mutande e calzini, dvd pirata - ma siamo andati allo street food tanto amato in questa città.
Meanwhile, the bounty of the city's street food deserves a cookbook of its own, and though we couldn't film it all, Giacomo humored me by leading me to his favorite stalls to sample--and snap photographs--of a wide range of Palermitan specialities.
Mi piaceva guardare la danza dei pasticceri, mentre la miscela di torrone fumante venivaversata sui loro tavoli in marmo e cominciavano a scavare e modellare l’ impasto con quello che sembrava spatole di metallo di grandi dimensioni. Erano ben consapevoli di come il torrone sarebbe indurito, imponendo loro una determinata velocità nei movimenti mentre stendevano, raschiavano, e tagliavano il torrone. Vorrei poterlo descrivere meglio,, ma dovrete solo per vedere il video. Si tratta di un processo incredibile, e termina in un piacere che è in turni gommoso, croccante, morbido, salato e dolce.
La bontà del cibo di strada della città, merita un libro di cucina propria, e anche se non abbiamo potuto filmare tutto, Giacomo mi ha assecondato conducendomi alle sue bancarelle preferite per assaggiare - e fotografare – una vasta gamma di specialità palermitane .